Dopo l’incremento dello spazio riservato alla sessualità a seguito dei movimenti di liberazione del ’900, oggi si registra un generale calo del desiderio sessuale. La rapida erotizzazione del rapporto, che abolisce il rituale del corteggiamento e riduce il sesso a una piacevole esperienza consumistica, evita il coinvolgimento sentimentale, vissuto come pericoloso in quanto implica il rischio del dolore dovuto a rifiuto, disillusione, abbandono.
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La meravigliosa arte di saper stare nella sofferenza
La capacità di accompagnare l’altro che soffre passa per l’empatia e per la conoscenza di sé. E riguarda non solo la relazione terapeutica, ma tutte le relazioni
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Da (troppo) vicino proprio nessuno è normale
Adulti distanti e punitivi, quelli del passato. Adulti vicini e spaventati, quelli del presente. Senza la giusta distanza (e la giusta vicinanza) è la relazione con i nostri figli e i nostri alunni che rischiamo di perdere
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L’ombra della violenza e dell’aggressività accompagna ancora il disagio psichico
Un recente articolo del «Corriere» riporta le preoccupazioni del personale infermieristico del reparto psichiatrico dell’ospedale Sacco, temporaneamente trasferito presso l’analogo reparto del Fatebenefratelli. Tali preoccupazioni non riguardano eventuali disagi organizzativi, ma la paura nei confronti dell’aggressività e della violenza dei pazienti nei confronti dei sanitari, in conseguenza della maggiore concentrazione numerica. Stupisce che questa immagine di violenza venga accreditata da professionisti che dovrebbero promuovere l’integrazione sociale di chi soffre di disagio psichico, andando ad avallare il pregiudizio, ampiamente diffuso, della pericolosità del malato mentale
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Il crimine non è una malattia
Di fronte a qualsiasi fatto delittuoso si tendono a individuare nella vita dei responsabili tracce di disagio psichico o di disturbi comportamentali. Questo processo di sanitarizzazione colloca il crimine in una dimensione di malattia, sostituendo la diagnosi psichiatrica al giudizio morale
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Andare via: quando il cambiamento diventa una necessità
Restare nel nido familiare appare rassicurante ma, per un ventenne, significa non darsi la possibilità di avere a che fare con le proprie paure. E, di fatto, crescere nella direzione che si sceglie per sé
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Notte prima degli esami. Ma di quali?
In una corsa senza riposo, anche in questi primi mesi estivi si è tornato a parlare di maturità. Una tappa sempre meno significativa per i ragazzi e le ragazze, affogata tra le molte altre continue richieste di competizione e performance. Ma non è che in questa corsa al risultato si sia perso il senso?
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Giulia Tramontano non ha incontrato un mostro
A distanza di tempo, placatasi l’onda emozionale, qualche considerazione sulle reazioni al delitto di Senago: l’uccisione di Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, da parte di Alessandro Impagnatiello
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Non avere paura dell’ansia, può esserti amica
Preoccupazione e inquietudine ci accompagnano sempre e da sempre, ma tendiamo ad associarle a qualcosa di concreto: ci preoccupiamo per il futuro, la salute, i soldi, i figli o di tutto quello che viviamo in quel momento. Che ci sia un altro modo per vivere il quotidiano?
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Quale coraggio per le nostre paure?
Non è solo quello di andare avanti ma quello di sapersi fermare, a volte. O anche di voltarsi o, ancora, di fare un passo indietro. In un momento in cui passiamo da una pandemia alla minaccia di un conflitto globale, le strade per essere coraggiosi non sono sempre quelle che ci aspettiamo