Illustrazione che ritrae un robottino azzurro seduto per terra con un libretto giallo in mano. Il robottino dice: "Ah, allora è così che funziono!" (la scritta è fatta con un carattere come quelli delle calcolatrici LCD). Dietro al robottino, in lontananza, ci sono delle nuvole azzurro scuro, dietro alle quali c'è un cielo rosso scuro con un grande sole arancione parzialmente coperto dalle nuvole.

Vita, istruzioni per l’uso

Si moltiplicano i libri che promettono la soluzione di problemi complessi in 10…12…15… semplici mosse. Il successo di questa precettistica fa pensare a lettori disorientati, in cerca di ricette che plachino la loro ansia

Un fotogramma dal film “Ritorno al futuro” in cui si vede, sullo sfondo, un laboratorio con un macchinario pieno di interruttori, lucette e cavi che ne fuoriescono in una nebbiolina fumosa, in primo piano e di profilo ci sono Marty, il protagonista, sulla sinistra, e Doc, il coprotagonista, sulla destra, uno di fronte all’altro. Marty, con una ventosa appiccicata sulla fronte, dalla quale escono dei cavi sottili che vanno al macchinario, guarda con aria sbalordita e un po’ inebetita Doc, il quale a sua volta lo fissa con aria spiritata reggendo con entrambe le mani una sorta di ampio casco pieno di lucette che ha in testa, a sua volta collegato alla macchina sullo sfondo.

Quale futuro per la cura del disagio psichico?

La settimana dedicata alla Salute Mentale, da poco conclusa, ha evidenziato maggiore attenzione a un passato drammatico piuttosto che alla progettazione del futuro. Di fronte a un disagio psichico in aumento e a servizi sicuramente insufficienti sul piano numerico e spesso inadeguati su quello qualitativo, è necessario coinvolgere gli operatori del settore in un serio dibattito su modelli di intervento terapeutico, forme di assistenza e strategie riabilitative

Fotografia che ritrae da davanti un ragazzo in piedi, appoggiato con la schiena a un muro grigio. Indossa una felpa rossa col cappuccio alzato, ha la testa china col mento appoggiato sulle scapole e le mani infilate nelle tasche della felpa.

Solitudine, quando diventa una difesa

La nostra società tende a isolare gli individui, a renderli sempre più soli. Ma ci sono anche persone che non accettano il rischio che ogni vera relazione comporta e, pur lamentandosi della solitudine, finiscono per circondarsene come difesa nei confronti dell’ansia e della paura di venire ferite.

La colpa non è mai del cavallo

Assistiamo a tutti i livelli al manifestarsi di un atteggiamento vittimistico che attribuisce a fattori esterni la causa di insoddisfazione, difficoltà, malessere. Per acquisire consapevolezza del nostro disagio sarebbe meglio spostare lo sguardo dal mondo esterno al mondo interno, porci domande, analizzare i nostri vissuti e i nostri comportamenti, fare di noi stessi il campo di osservazione.

Un'immagine che mostra una pecora un po' stilizzata che proietta su un muro l'ombra di un lupo che ulula

Chi ha paura del matto cattivo?

Un recente, tragico fatto di sangue ha riacceso l’attenzione sulla malattia mentale e la presunta pericolosità del paziente psichiatrico. Nelle animate discussioni è sembrato a volte di avvertire una certa nostalgia dell’istituto manicomiale. Potrebbe invece essere l’occasione per pensare a una riorganizzazione dei servizi psichiatrici che rimedi a vecchie inadempienze e realizzi promesse tradite.

Gli adolescenti? Non prendiamoli troppo sul serio

Molti genitori, che non vogliono deludere i figli adolescenti e ne subiscono il ricatto affettivo, sono incapaci di dire di no alle loro richieste, anche quando siano espressione di fantasie di onnipotenza, abdicando alla propria funzione educativa. E’ importante prestare un ascolto attento a ragazzi impegnati nel travaglio adolescenziale, senza tuttavia prendere troppo sul serio le loro pretese.