Je suis: ecco dove trovo la mia identità
diLa fantasia di uno psicologo in tempi in cui la definizione di sé pare un’operazione quasi
impossibile. Un negozio vero e proprio per chi, incerto del proprio Ego, è in cerca di un Alter Ego.
La fantasia di uno psicologo in tempi in cui la definizione di sé pare un’operazione quasi
impossibile. Un negozio vero e proprio per chi, incerto del proprio Ego, è in cerca di un Alter Ego.
Come lo sguardo ha a che fare con l’identità? Quel che siamo nasce dall’incrocio del nostro sguardo su noi stessi (e sul mondo) con lo sguardo dell’altro su di noi
Sommario: Immersi nella realtà virtuale e nel caos della vita quotidiana, ora più che mai, possiamo rileggere i discorsi tra adulti attraverso le riflessioni di Pirandello, raccolte nel romanzo “Uno, nessuno, centomila”.
La Stranezza, il bel film di Roberto Andò, è occasione per ricordare il teatro e il mondo concettuale di Pirandello, che ci parla di incomunicabilità, di una verità inafferrabile che si moltiplica quanti sono i punti di vista, del miracolo della creazione artistica, ma induce anche a qualche riflessione sul valore terapeutico del teatro
Molti dei dimostranti NoVax e NoPass sembrano cercare nella protesta una loro identità. Il malessere diffuso si esprime in molti modi, ma il trauma del Covid può anche liberare nuove energie e aprire a insperati sviluppi futuri.
In una metafora in cui estraneità e identità perdono i loro chiari confini perché l’una ha, in qualche misura, bisogno dell’altra, sembra di assistere al crollo di qualche certezza: chi è straniero? Cosa vuol dire identità? Ma soprattutto: la seconda ha senso senza la prima?
La chiamano ‘sindrome di Zelig’: ci spinge a copiare chi ammiriamo o amiamo, ma non bisogna esagerare
“Ricerca del nemico e vittimismo producono la sindrome di accerchiamento. Il vero cambiamento sarebbe una società aperta, proiettata verso il futuro
Tra le categorie che sviluppano più spesso disturbi della personalità figurano gli avvocati, i chirurghi e i giornalisti: vedremo perché
Da anni cerco di decifrare i messaggi che escono dalla testa dei miei pazienti: segnali significativi arrivano non solo dal cervello ma anche dalla chioma