disagio psichico

Un fotogramma dal film “Ritorno al futuro” in cui si vede, sullo sfondo, un laboratorio con un macchinario pieno di interruttori, lucette e cavi che ne fuoriescono in una nebbiolina fumosa, in primo piano e di profilo ci sono Marty, il protagonista, sulla sinistra, e Doc, il coprotagonista, sulla destra, uno di fronte all’altro. Marty, con una ventosa appiccicata sulla fronte, dalla quale escono dei cavi sottili che vanno al macchinario, guarda con aria sbalordita e un po’ inebetita Doc, il quale a sua volta lo fissa con aria spiritata reggendo con entrambe le mani una sorta di ampio casco pieno di lucette che ha in testa, a sua volta collegato alla macchina sullo sfondo.

Quale futuro per la cura del disagio psichico?

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La settimana dedicata alla Salute Mentale, da poco conclusa, ha evidenziato maggiore attenzione a un passato drammatico piuttosto che alla progettazione del futuro. Di fronte a un disagio psichico in aumento e a servizi sicuramente insufficienti sul piano numerico e spesso inadeguati su quello qualitativo, è necessario coinvolgere gli operatori del settore in un serio dibattito su modelli di intervento terapeutico, forme di assistenza e strategie riabilitative

Fotografia che ritrae, di profilo, una giovane donna che fronteggia un poliziotto gridandogli qualcosa con un'espressione arrabbiata.

Il diritto di potersi arrabbiare

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Un episodio accaduto a un’ospite di una delle comunità Lighea apre una riflessione importante: una persona con diagnosi psichiatrica ha il diritto di arrabbiarsi come chiunque altro se subisce un comportamento che giudica irrispettoso? Quanto continuiamo ancora oggi a definire una persona per la sua malattia, il tutto con una parte?

Un'immagine che mostra una pecora un po' stilizzata che proietta su un muro l'ombra di un lupo che ulula

Chi ha paura del matto cattivo?

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Un recente, tragico fatto di sangue ha riacceso l’attenzione sulla malattia mentale e la presunta pericolosità del paziente psichiatrico. Nelle animate discussioni è sembrato a volte di avvertire una certa nostalgia dell’istituto manicomiale. Potrebbe invece essere l’occasione per pensare a una riorganizzazione dei servizi psichiatrici che rimedi a vecchie inadempienze e realizzi promesse tradite.