Due volti di profilo, a sinistra quello di una statua di donna, a destra quello di un uomo
Psiche

Da Peter Pan a My Fair Lady, quando la separazione è un archetipo

Prosegue la serie di racconti di separazioni. Anche se ogni separazione ha una storia assolutamente unica, perché unici sono i vissuti dei suoi protagonisti, è possibile individuare alcune tipologie ricorrenti che proviamo ad analizzare attraverso esempi liberamente ispirati a vicende reali, grazie anche ai contributi che ci avete inviato e che vorrete continuare a inviarci

Caso n. 3

Nonostante lo scetticismo di amici e parenti di fronte a una differenza di età significativa, l’unione tra la signora con un divorzio alle spalle e il giovane sposo di 17 anni più giovane si era rivelata particolarmente felice, ricca di passione, armonia di intenti, condivisione di idee, interessi, progetti. È la nascita di un figlio a incrinare gli equilibri di coppia.

Lo sposo bambino vede la moglie dedicarsi alla nuova creatura, si sente espropriato del suo ruolo di figlio unico, trascurato, abbandonato, rifiutato, e porta la sua guerra fatta di recriminazioni, minacce e ricatti in tribunale.

Di Peter Pan che non si rassegnano ad abbandonare il ruolo di figli per diventare padri c’è abbondanza, e non occorre nemmeno che siano tanto più giovani della moglie – madre, come in questo caso esemplare.

 Caso n. 4

Speculare al precedente è il caso di Pietro, un uomo maturo che, dopo molteplici esperienze, convola a nozze con Alice, una ventenne che aspira a educare, formare, acculturare, plasmare secondo un suo modello ideale. Potremmo dichiararlo affetto dalla sindrome di Pigmalione.

Nell’antico mito la statua di marmo prende vita secondo il desiderio del suo artefice, esaudito da Afrodite commossa dal suo amore disperato, rendendo così possibili le nozze.

Il nostro caso, invece, segue piuttosto la rielaborazione che ne fa la commedia di Bernard Shaw (alla quale si sono ispirati più film, l’ultimo dei quali il musical My fair lady), nella quale un professore scommette di trasformare una rozza fioraia in una duchessa. L’esperimento riesce, ma la cavia si ribella, infatti la statua di carne si approprierà della sua vita e abbandonerà l’incauto mentore che la considera sua creatura.

Anche Alice prende vita, nel senso che diventa grande, acquista consapevolezza di sé, sicurezza, autonomia, reclama la propria indipendenza e lascia il marito per vivere una vita sua.

Caso n. 5

Paolo e Paola si sono conosciuti sui banchi di scuola e non si sono più lasciati. Hanno attraversato insieme gli anni della formazione: hanno studiato insieme, insieme hanno preparato la maturità e gli esami universitari, insieme hanno fatto le vacanze. Hanno frequentato gli stessi amici, hanno visto gli stessi film, letto gli stessi libri, ascoltato la stessa musica. Hanno condiviso fantasie, sogni, desideri, progetti. Poi, un giorno, hanno improvvisamente scoperto di non avere più nulla da dirsi.

Banalmente potremmo dire che il rapporto si è consumato.

Ognuno dei due ha usato il partner per essere traghettato in un altrove. Grazie all’aiuto dato e ricevuto sono ora pronti per intraprendere una loro strada solitaria.

Psicologa. Collaboratrice della fondazione Lighea. Dal 1980 si occupa di terapia e riabilitazione di pazienti psichiatrici.

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