Cena a base di pesce con conoscenze estive nella magica cornice di Taormina.
Inevitabilmente il discorso cade sull’andamento della pandemia, sul virus, sulle misure di sicurezza. Si discute pacatamente.
A un certo punto prende la parola un cinquantenne dall’aspetto giovanilmente alternativo che, incoraggiato dai cenni di assenso della moglie olandese, inizia a esporre con passione, supportandola con dati e citazioni di personaggi autorevoli, o supposti tali, la tesi di un complotto internazionale, anzi mondiale, inteso a determinare una rivoluzione economica a favore della Cina, della lobby medica-scientifica-farmaceutica, e a favorire l’ascesa di una nuova casta di potere, privando i cittadini delle libertà costituzionali.
A sostegno interviene la di lui signora che adduce prove dirette e incontrovertibili: nel giro delle sue conoscenze – e di conoscenze ne ha tante – ha potuto osservare come le persone vadano progressivamente distanziandosi socialmente ed emotivamente, adattandosi alla situazione quasi con sollievo, per non dire con gioia, prede tutte della “sindrome della tana”.
Cui prodest?
Al disegno sovversivo di chi, giustificato dall’emergenza, autorizzato dal sapere scientifico, mira a sottrarci porzioni di libertà in nome della sicurezza sanitaria, con il fine ultimo di ridurre l’intera popolazione a una massa di asserviti al potere di pochi.
Più il vino scorreva più l’enfasi drammatica saliva… impossibile interromperne la piena.
Ho ascoltato in silenzio, tra curiosità e sconcerto, quell’oratoria appassionata, chiedendomi come fosse possibile che persone istruite, cui venivano riconosciute ottime capacità professionali, apparentemente ragionevoli potessero professare idee di tal genere.
Questa l’ipotesi che sono riuscito a formulare:
l’incertezza del futuro, l’attesa inquieta di una catastrofe imminente spaventa assai più del realizzarsi dell’evento temuto.
Di fronte al caos che moltiplica gli scenari possibili abbiamo bisogno di dare un corpo alle nostre paure. E allora meglio fantasticare un potere occulto che trama nell’ombra per dominare il mondo, più facilmente identificabile come nemico da combattere rispetto allo sfuggente, enigmatico, incorporeo Covid.
Se poi volessimo applicare la terminologia freudiana, potremmo parlare di uno “spostamento” dal misterioso virus, calamità naturale che sollecita i mostri dell’inconscio, a un complotto di uomini, dal piano di una natura sconosciuta e indomita a quello di una politica che agisce nella realtà umana. All’insopportabile incertezza dell’ignoto viene così sostituita la concretezza di un disegno che, per quanto delirante, è opera di uomini, le cui modalità sono pertanto conoscibili e prevedibili, un complotto che merita la mobilitazione di una crociata.