La redazione di FuoriTestata ha aperto le selezioni per premiare il Matto dell’anno 2023: chi è il personaggio che si è distinto per il suo geniale anticonformismo, per la sua stravaganza, ingegno, bizzarria e genialità in quest’ultimo anno?
C’è qualcuno che a parer vostro ha usato un pizzico di follia, un’intuizione apparentemente assurda per risolvere un problema o per affrontare una situazione?
Mandateci le vostre proposte, che saranno tutte attentamente esaminate da una commissione di esperti psicologi, psichiatri e giornalisti. Le candidature, accuratamente motivate, devono pervenire all’indirizzo redazione@fuoritestata.it. La giuria potrà aggiungere proprie candidature nel corso della riunione che proclamerà il vincitore.
Il vincitore, oltre alla statuetta simbolo del premio, avrà diritto ad un ciclo gratuito di 5 sedute omaggio di psicoterapia presso la Fondazione Lighea Onlus a cura del suo fondatore e presidente, professor Giampietro Savuto.
Qui di seguito i premiati delle precedenti edizioni, e le motivazioni:
2018 Andrée Ruth Shammah, regista e direttrice artistica del Teatro Franco Parenti
Un personaggio eccentrico, fuori dal coro, creativamente alternativo, fantasiosamente bizzarro e capace di calarsi nella realtà con concretezza. Ama giocare come una bambina, fantasticare come un’adolescente, inventare come una poetessa, progettare come un’aarchitetta, ragionare come un’imprenditrice, recitaare come un’attrice, dirigere come una regista. Ama il rischio, aspira a mete impossiibli, non vuole smettere di sognare ed è anche una donna… c’è qualcosa che non va!
2019 Beppe Sala, sindaco di Milano
Da uno studio longitudinale durato oltre 4 anni il soggetto, Dr. Giuseppe Sala, nato a Milano il 28.5.58, in spregio alle leggi vigenti e nonostante le indicazioni del buonsenso e della prudenza, crede nell’accoglienza, nel multiculturalismo, nell’utopia, nella bontà dei milanesi e persino degli stranieri. Si rileva anche la capacità di passare all’atto nella concretezza delle realizzazioni e l’ostinazione con cui persegue i suoi obbiettivi, incurante del clima culturale dominante. Non ultima, si evidenzia la caparbietà mostrata nel sostenere addirittura che fosse possibile realizzare a Milano le Olimpiadi Invernali del 2026. In sostituzione di un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) per cui ricorrerebbero gli estremi, la commissione composta da specialisti gli conferisce il titolo di Matto dell’anno 2019.
2021 Domenico Dolce e Stefano Gabbana, stilisti
Nelle loro creazioni gli stilisti si sono largamente ispirati ai miti di metamorfosi, sono stati capaci di evocare desiderio sessuale e profumo di incenso e di preghiera, atmosfere monastiche e fisicità dei corpi, sensualità e innocenza, sentimento del sacro e fantasie pagane. Certamente sono stati aiutati dalle loro origini (…). Il blu mediterraneo della loro attuale collezione è l’abbraccio del mare a una moda creativamente eccentrica, eclettica nelle contaminazioni colte e popolari, sempre passionale e che, soprattutto, esprime gioia di vivere. Ma a chi dei due, Domenico e Stefano, Stefano e Domenico, attribuire le rispettive responsabilità di questa sintesi armoniosa? Nell’impossibilità di distinguerle, la Commissione ha espresso diagnosi di “simbiosi professionale” e ha pertanto deciso di conferire il Premio ad entrambi.
2022 Gabriele Nissim, fondatore e presidente di Gariwo la foresta dei Giusti
È un personaggio scomodo, tenace, caparbio, irriducibile. L’abbiamo visitato in tre terapeuti e, senza bisogno di metterlo sul lettino, la diagnosi è stata univoca e inappellabile: presenta una sintomatologia ossessivo compulsiva con cui persegue i suoi obiettivi. Lo spirito visionario l’ha portato a fondare Gariwo, con la missione di diffondere in tutto il mondo giardini in onore dei Giusti, coloro che in situazioni estreme hanno dato aiuto alle vittime, si sono battuti per il rispetto dei diritti umani, si sono schierati a difesa della verità. Potremmo per lui coniare una nuova definizione diagnostica e dichiararlo affetto dalla sindrome del GRANDE GIARDINIERE, grazie alla quale ha coltivato la memoria, estirpato l’indifferenza, innestato la verità storica, nutrito il desiderio di giustizia, fatto fiorire la speranza, sbocciare la gratitudine.