La società contemporanea sembra agire la sessualità con grande disinvoltura, mostrando di aver superato antichi tabù. Caduto il segreto che l’avvolgeva, l’atto sessuale viene volentieri esibito e documentato in scatti che circolano in rete.
Eppure tutti gli ammiccamenti sessuali che ci circondano non ci hanno resi maggiormente capaci di gestire i rapporti di coppia, anzi la relazione amorosa sembra fare sempre più paura. In ogni incontro, aperto a sviluppi futuri, la sessualizzazione precoce non favorisce, piuttosto preclude la possibilità di relazioni autentiche.
Sembra quasi che il sesso venga usato come difesa nei confronti dei rischi della passione, e delle frustrazioni e del dolore che inevitabilmente può comportare.
I nostri padri e le nostre madri potevano sognare leggendo le storie di amanti celebri e fantasticare di emularne le vicende. Oggi i social hanno imposto il loro linguaggio visivo che lascia poco spazio all’immaginazione individuale. Il solidificarsi delle fantasie in un continuo flusso di immagini indebolisce la capacità di elaborare desideri ed emozioni e suscita la paura di venirne sopraffatti.
In tale situazione l’atto sessuale può essere disinvestito di desiderio e essere vissuto come semplice pulsione, ma può anche incutere paura. Paura di essere travolti dalle emozioni, paura che una vera relazione, intima e profonda, possa produrre sofferenza, accompagnata com’è dal fantasma dell’abbandono che evoca la morte. La passione produce perdita di controllo, smarrimento della propria identità nella ricerca di fusione con l’altro, minaccia la stabilità e l’equilibrio dell’io.
Ci si rivolge allora allo psicoterapeuta in cerca di istruzioni per esorcizzare il pericolo e gli si chiedono regole di comportamento, un copione che scongiuri l’imprevisto, protegga dalle ferite.
Purtroppo di manuali per l’uso non ne esistono.
Fare sesso può essere esperienza travolgente, ma può anche ridursi a un atto banalmente ripetitivo; si riempie di significato solo grazie all’investimento emotivo che trascina a vivere l’avventura esaltante di una unione autentica, per la quale si è pronti a correre anche l’alea di esiti incogniti. Nell’intraprendere questa avventura non c’è nulla di sicuro, nessuna garanzia, nessuna certezza, solo la promessa di una maggiore intensità di vita. Certo, il rapporto è impegnativo, richiede cura assidua, va protetto, difeso dalla routine, reinventato ogni giorno e adattato alle diverse fasi dell’età, ma nessuna attenzione garantisce da delusioni, traumi, ansia, tradimento, abbandono.
Insomma, il sesso, nella sua essenza polimorfa, vissuto in modo drammatico o giocoso, banalizzato o enfatizzato, fantasticato, desiderato, temuto, continua a essere fonte di piacere ma anche di problemi, oggi come ieri.
La libertà sessuale è un’illusione, abbiamo detto … tuttavia di illusioni viviamo.