Le immagini del conflitto in Ucraina si sono impossessate del nostro immaginario generando uno straordinario coinvolgimento emotivo unito ad ansia, paura e sensi di colpa
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Se l’ansia di capire non ci permette di comprendere
Non c’è solo la pazzia a spiegare quel che ci sembra incomprensibile, inaccettabile. Dare spazio alla comprensione ci permetterebbe di andare oltre le etichette, utili solo a placare le nostre paure
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Zelensky e la “guerra” delle parole
Un’oratoria appassionata che tocca le corde sensibili ai diversi interlocutori, muove sentimenti ed emozioni e suscita empatia. Il “racconto” del conflitto da parte del presidente ucraino è una campagna mediatica molto riuscita, ma non solo
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Le cronache di Lighea
La stampella, la sirena e l'armadio Episodio 7
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Attenzione: stiamo sottovalutando il tatto
Sommario: In una società sempre più incline al virtuale e con un virus che ci ha portati ad allontanarci fisicamente, rischiamo di mettere da parte un senso che dà concretezza alle relazioni personali, comunica accettazione, stabilisce un’intimità.
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Contatto fisico, i limiti e i confini da rispettare
Si parla molto in questo periodo di tornare al contatto: quello fisico, dopo il distanziamento che ci è stato imposto dal Covid. Ma tornando al contatto dobbiamo tornare a ricordare anche quali sono i suoi confini
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Il ponte sul campo minato: le relazioni ai tempi del Covid
Capirsi, mediare, incontrarsi sono diventati faticosi e complessi, in un tempo in cui prevalgono la rabbia e le contrapposizioni. Molti, moltissimi di noi, sono esausti: stanchezza cronica, irritabilità di adulti e bambini, stati d’ansia e attacchi di panico sono la cifra di questo momento
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Ecco perchè siamo ancora alle prese con la guerra
Come Albert Einstein nel carteggio con Freud, siamo qui a chiederci “Perché la guerra?” Putin non è né folle né diverso, è invece troppo umano nell’abbandonarsi alle pulsioni aggressive